Sonnecchio sopra il soffice manto
di verde borraccina. Il mio presepe
riluce in lontananza distrutto.
Soffio lieve sul fuoco spento
rivedendo i travestimenti, i percorsi
incrociati divelti. E la civetta bianca.
Ho scoperto una mulattiera
piena di curve e strapiombi.
Ma io in punta di piedi
mi troverò a danzare
mentre gli altri avanzano in fila.
Mani e piedi nuovi, ecco
il segreto che conduce oltre.
Nessuna conversazione inutile
posa di lacrime, cicatrice.
Devo ritrovare orme sepolte
sotto strati di borraccina
quale brioso viandante nel tempo.
lunedì 2 novembre 2009
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