E' facile notare la faccia pallida
di un ragazzo russo che suona
troppo veloce la fisarmonica
alle fermate di lusso della metro
davanti agli africani rinsecchiti.
Lì s'incontrano i cattivi, vestiti bene
sguardo tagliente che sorride o uccide
senza pensarci due volte.
Io sono come loro, un po' più lento
prendo coraggio, m'aggiusto i capelli
per scendere tra i vandali veri.
Dove va quella donna russa
col cappotto da ebrea deportata
ancora una volta per punirla
della sua gioia esplosiva?
Se non sbaglia direzione
va a comprare fiori appassiti
per un piccolo cimitero agreste.
Sono tanti coloro che muoiono
invisibili come formiche.
lunedì 2 novembre 2009
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