E' un semplice sogno che tiene in vita
il barbone e la sua signora
nella stazione tra arrivi e partenze
partenze e arrivi, tra gli uccelli a beccare
le briciole che cadono dai finestrini aperti.
Lui è molto indaffarato a sistemare
vettovaglie e scarpe, coperte e scatole
e a zompettare, a ciarlare col fiasco di vino
che è andato in aceto, con lo sguardo lucido
che terrorizza i viaggiatori perbene.
Lei trascina avanti e indietro
un grosso carrello della spesa
colmo di cianfusaglie raccattate da terra.
Ed io che li osservo dal treno
per gli altri passeggeri sono
il pazzo che ha il sogno
dei miei due cari barboni.
lunedì 2 novembre 2009
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