Quanti s'avanzano esterrefatti
per il largo viale dei Pupazzi.
Atterriti dai cantori, dagli inventori
dai novi visitatori del mondo
che vagano liberi da ogni catena
ridendo di toghe e feluche stantie
dal naso incipriato, i bocconi deformi
le tasche zeppe di cose indecenti.
Ogni tanto sostano a riprender fiato
sorridono a denti stretti per darsi arie.
Spesso soffiano dentro ai tromboni
per esaltare i vetusti manieri
infestati di pulci e pipistrelli.
E le dame starnutiscono
per troppa polvere addosso.
Smarrite s'aggrappano al guinzaglio
di poveri cani spelacchiati
spaventati più dei loro padroni.
lunedì 2 novembre 2009
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